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West Nile Virus e industria alimentare: c'è un rischio per i prodotti caseari e conservieri ?

  • Immagine del redattore: Massimiliano Viviano
    Massimiliano Viviano
  • 24 lug
  • Tempo di lettura: 2 min

Negli ultimi anni, il virus West Nile (WNV) è tornato all’attenzione dell’opinione pubblica e degli operatori sanitari, complici alcuni focolai registrati in varie regioni italiane, specialmente durante i mesi estivi. Ma quali sono i reali rischi per la filiera alimentare? E soprattutto: i prodotti caseari e conservieri sono in qualche modo coinvolti o a rischio ?

La risposta, secondo le autorità sanitarie e scientifiche, è no: i prodotti dell’industria casearia e conserviera non rappresentano una via di trasmissione del virus West Nile.

Cos’è il virus West Nile ?

Il virus West Nile è un arbovirus trasmesso principalmente tramite la puntura di zanzare infette (in particolare, Culex pipiens). Colpisce soprattutto gli uccelli selvatici, ma può occasionalmente infettare anche cavalli e esseri umani. Nella maggior parte dei casi, l’infezione nell’uomo è asintomatica o provoca sintomi lievi simili a quelli influenzali. Solo in rari casi può evolvere in forme più gravi, soprattutto in soggetti immunodepressi o anziani.

Il virus può contaminare il cibo ?

Secondo l’EFSA (European Food Safety Authority) e l’ISS (Istituto Superiore di Sanità), non esistono evidenze scientifiche che indichino la possibilità di trasmissione del virus West Nile attraverso alimenti, incluso latte, formaggi, conserve, carne o derivati.

Nel dettaglio:

  • Latte e derivati caseari: anche nell’improbabile caso in cui un animale da latte venisse infettato, il trattamento termico (pastorizzazione o UHT) elimina qualsiasi rischio. I processi di trasformazione utilizzati nell’industria casearia sono efficaci nel garantire la sicurezza del prodotto finito.

  • Prodotti conservieri: le conserve vegetali, i prodotti a lunga conservazione e le trasformazioni industriali sottoposte a sterilizzazione, acidificazione o salatura non costituiscono un ambiente adatto per la sopravvivenza del virus.

Monitoraggio, prevenzione e sicurezza nella filiera

Il sistema agroalimentare italiano è fortemente regolamentato e dotato di strumenti di sorveglianza e tracciabilità lungo tutta la filiera. Inoltre:

  • I controlli veterinari negli allevamenti sono costanti.

  • La zootecnia è soggetta a piani di monitoraggio nazionale per malattie trasmissibili.

  • Le industrie casearie e conserviere rispettano stringenti norme igienico-sanitarie e di autocontrollo (HACCP).

Le autorità competenti (Ministero della Salute, ASL, IZS) sono costantemente aggiornate sulla diffusione del virus e adottano misure precauzionali mirate senza ricadute dirette sul comparto produttivo alimentare.

Conclusione: nessun allarme per consumatori e operatori

In sintesi, il virus West Nile non rappresenta un rischio per i consumatori né per la sicurezza dei prodotti caseari e conservieri. È importante però che l’informazione sia corretta, scientifica e supportata da fonti ufficiali, per evitare allarmismi e proteggere la fiducia nel comparto agroalimentare.

Il Salone Industria Casearia e Conserviera conferma il proprio impegno nel promuovere una cultura della sicurezza alimentare, dell’innovazione e della trasparenza, sostenendo il dialogo tra ricerca, industria e consumatori.

Badge Ingresso Omaggio Visitatori
20 marzo 2026 alle ore 10:00 – 22 marzo 2026 alle ore 16:00San Marco Evangelista
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West Nile Virus e industria alimentare

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