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Italia seconda al mondo per export di formaggi: il 2025 inizia con un record

  • 22 set
  • Tempo di lettura: 2 min

Il primo trimestre 2025 conferma la forza del settore caseario italiano: le esportazioni di formaggi sono cresciute del +13,8% in valore e del +3,4% in volume rispetto allo stesso periodo del 2024. Un trend che consolida il sorpasso su Francia e Paesi Bassi e conferma l’Italia come secondo esportatore mondiale di formaggi, dietro soltanto alla Germania. Un risultato che non arriva per caso, ma che nasce da una combinazione di eccellenza produttiva, riconoscimento del Made in Italy e capacità di adattamento ai mercati internazionali.

I protagonisti di questa crescita

1.  Formaggi Dop come ambasciatori Parmigiano Reggiano e Grana Padano restano i simboli del successo: alta domanda, prezzi elevati e grande reputazione internazionale.

2. Formaggi freschi in accelerazione Oltre agli stagionati, si registra una crescita significativa dei formaggi freschi, sia in volume che in valore, segnale di un’offerta più diversificata e di consumi globali che cambiano.

3.  Mercati strategici Stati Uniti e Regno Unito si confermano trainanti, ma anche in Europa la domanda di formaggi italiani resta solida.

Le ombre dietro i numeri

Nonostante i record, emergono anche segnali di attenzione:

Produzione di latte in calo: nei primi mesi del 2025 la produzione vaccina ha segnato un -1% rispetto al 2024.

Prezzi alla stalla in aumento: buoni per gli allevatori, ma rischiosi se i costi non vengono compensati lungo la filiera.

Sfide geopolitiche e tariffarie: dazi, normative sanitarie e logistiche possono incidere sulla competitività italiana.

Un valore economico e culturale

Il boom dell’export non è solo una questione di numeri:

sostiene migliaia di allevatori e trasformatori;

rafforza il Brand Italia come sinonimo di qualità e autenticità;

contribuisce a far conoscere la ricchezza delle denominazioni d’origine (Dop, Igp), pilastro della nostra tradizione.

Prospettive per il 2025 e oltre

Per mantenere e ampliare il primato, la strategia dovrà puntare su:

  1. Innovazione e sostenibilità: riduzione dell’impatto ambientale, packaging ecologico, energie rinnovabili.

  2. Espansione verso l’Asia e il Medio Oriente, mercati con margini ancora poco sfruttati.

  3. Difesa delle denominazioni d’origine: lotta serrata alle imitazioni e tutela legale dei marchi Dop.

  4. Supporto alle PMI: aiutarle a internazionalizzarsi con strumenti digitali, reti commerciali e cooperazione.

Il 2025 è iniziato con numeri da record e con l’Italia saldamente al secondo posto nel mondo per export di formaggi. Ma la vera sfida sarà trasformare questo slancio in un percorso stabile, capace di coniugare crescita, sostenibilità e valorizzazione delle tradizioni.

Il formaggio italiano non è solo un prodotto da esportare: è una storia di territorio, cultura e innovazione che continua a conquistare il mondo.

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